Brescia, caso Rigamonti: Il calcio che vince costretto al trasloco

Brescia, caso Rigamonti: Il calcio che vince costretto al trasloco



C'è un Brescia nel calcio che vince... in Europa, batte il colosso Ajax e si qualifica per gli ottavi della UEFA Champions League dove incontrerà il Montpellier, vice campionessa di Francia, ma che non potrà più giocare al "Rigamonti" di Brescia. Il terreno dello Stadio è stato rifatto da poco e va tutelato... - dice il presidente Cellino – ma non si sa da chi… da una partita o dalle magie delle calciatrici bresciane, che a differenza dei maschi, giocano, incantano e vincono in nome della loro città?


La decisione di Cellino
Il presidente Cellino del Brescia Calcio, squadra che naviga nelle acque torbide della serie B, prima della gara di ritorno di Champions, è stato intransigente sul futuro utilizzo dello stadio da parte delle leonesse. Significative le parole rilasciate dal presidente Cesari a "calciobresciano": "Prima della partita con l'Ajax ho parlato della questione con Cellino, che si è appena adoperato per far sistemare il manto erboso del Rigamonti e non ha nessuna intenzione di farlo calpestare ad altre squadre - racconta il presidente Giuseppe Cesari -. Fino a pochi giorni prima della gara non era a conoscenza del fatto che dovessimo giocarci noi in Champions e non l'ha presa benissimo. Sono andato al San Filippo a parlare con lui. C'era anche Tommaso Ghirardi, che ci ha dato una mano. Cellino ha chiuso un occhio, ma mi ha fatto firmare un documento nel quale ho dichiarato che in caso di passaggio del turno saremmo andati altrove. Peccato, mercoledì è stato fantastico. Il pubblico è stato un valore aggiunto. I patti, però, vanno rispettati"

Perchè la decisione del presidente Cellino è ridicola
Il Brescia calcio femminile avrebbe dovuto giocare al "Rigamonti" la gara di andata degli ottavi 8/9 novembre e in caso di passaggio ai quarti, avrebbe dovuto giocare ancora in casa, a primavera, il 22/23 marzo. Poi, eventualmente, ancora una partita: la semifinale del 21/22 aprile.
Ecco perchè la decisione del presidente del Brescia Calcio è ridicola. Giocare una gara in più, a novembre, potrebbe rovinare il manto erboso dello stadio?

Massimo Cellino dovrebbe e potrebbe fare un passo indietro
Un imprenditore agricolo affermato con esperienza nel calcio sarebbe più benvoluto e gradito dai bresciani tutti se avesse il buon senso di cambiare idea per permettere alle leonesse di giocare al "Rigamonti", stadio che solo per scaramanzia non si può cambiare in questa fase. Lo sfratto da Brescia lascia alle leonesse un grande rammarico e tanta delusione. Mentre le società professionistiche abbracciano il calcio femminile, il presidente del Brescia Calcio ci ignora e ci allontana, nel momento più bello, dalla nostra città e dai nostri tifosi.
Vorrei chiedere al presidente Cellino se dopo aver preso questa decisione ha ancora la coscienza serena…. e soprattutto, se ha un vero attaccamento ai colori bianco-azzurri oltre che ai suoi investimenti... in quel di Brescia, vedremo!

Il Brescia accolto a Lumezzane
Per adesso gli ottavi della Champions League si giocheranno a Lumezzane, nello stadio della società locale che partecipa al campionato di serie D. Lo stadio ha una capienza di circa 4.000 persone e potrebbe andare stretto per una gara di ottavi di finale da giocarsi con le cugine francesi che potrebbero, vista la vicinanza, portare un bel seguito di tifosi.

Comprendo ma non concordo con la decisione del presidente Cellino, una gara autunnale non può compromettere la salute del manto erboso dello stadio. Dietro la sua decisione c'è ben altro.

Walter Pettinati
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