
A pochi giorni dalla delusione di
gara tre dove la Ternana Femminile ha perso per un soffio a otto secondi dalla
fine, il secondo scudetto della propria storia, sta trovando sempre più spazio
la grande soddisfazione nella riuscita della stagione.
Un progetto tecnico di
inizio anno da alcuni anche criticato, o per lo meno insinuato dai dubbi,
invece durante la stagione la squadra ha trovato forma per esplodere
definitivamente a fine gennaio in concomitanza con la parte che conta del
campionato. Divertimento che ha creato molto entusiasmo a Terni e non solo, le
Ferelle sono diventate il simbolo del calcio a cinque in rosa che diverte e
stupisce. Gold Round perfetto e play off con tutte vittorie, battuta due volte
su quattro L'Olimpus Roma (unica squadra a farlo) e tanta, tanta coesione e
unione tra giocatrici, società e tifosi. Proprio nell'ultima mega coreografia
gli stessi tifosi rossoverdi hanno realizzato un telo copri tribuna di carta da
duecentoquaranta metri quadri con sopra raffigurate squadra, pubblico e
l'Amministratore Unico Basile. L'esplicito striscione sottostante non lasciava
altri dubbi: tutti insieme, uniti finché morte non ci separi. Insomma come
tradizione l'ambiente ternano riesce a creare con la passione, l'affetto e i
valori della piazza un coinvolgimento che non ha pari.
Il progetto tecnico va avanti: il
Ds Basile, vero e proprio numero uno nel femminile, ha avuto ragione un'altra
volta. Le scommesse di Renata e Santos sono state stravinte, l'apporto di Maite
in termini di qualità, carisma ed esperienza anche, Mascia si è confermata il
top nel proprio ruolo, Presto è rinata ed è diventato il leader dello
spogliatoio quando a inizio stagione nessuno ci voleva puntare un euro. Per non
parlare della crescita di Brandolini o della sicurezza infusa di Bisognin e
Neka che hanno dato seguito alla tradizione del gruppo storico. Peccato per la
perdita di Pascual, Coppari e Donati nel periodo invernale, perchè questa
squadra avrebbe con queste tre pedine in più, portato sicuramente a termine
l'operazione scudetto. Basta pensare che l'Olimpus ha incrementato a dicembre
il proprio parco giocatrici con Gayardo e la Ternana ne ha perse tre in un
colpo solo. Si va verso la riconferma di tutto il gruppo proprio per
l'entusiasmo e il successo di un anno, certo con tutta probabilità si dovrà
lavorare alla sostituzione del Capitano Neka e al rafforzamento della rosa con
un centrale difensivo con caratteristiche da play o di un pivot che dia respiro
a Renata. In conclusione la vera vittoria sta nella voglia del gruppo di
vendicare, sportivamente parlando, uno scudetto perso a un passo. Una sorta di
patto interno che sa di un calcio che non c'è più e che invece a Terni può
ancora vivere grazie al sentimento della piazza.
Ufficio Stampa
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