Passata l'euforia della prima ora, rimessa la testa al suo
posto e cominciata la nuova settimana, in casa Lazio si è deciso di non
tralasciare determinate situazioni.
In occasione del match interno di sabato sera contro il
Latina, uno spiacevole episodio di gioco ha rovinato il clima della sfida. Le
immagini parlano chiaro, chiunque abbia visto gli highlights della sfida se ne
sarà fatto la sua personale idea, ma è sempre meglio rimarcare quanto accaduto.
Al settimo della ripresa Amoedo, giocatore del Latina, nel
tentativo di strappare il pallone in fase di pressione, entra duro su Chilelli
che rimane a terra nella propria area di rigore, davanti a Laion. Per gli
arbitri non è fallo e si gioca. Il pallone sbuca da Fortini che, non
avvedendosi assolutamente del compagno a terra, prosegue nella sua azione. Il
numero 7 finisce per perdere palla sul tocco di Bernardez ed il Latina riparte
con una transizione in superiorità numerica, sia perché Fortini resta attardato,
sia perché Gedson è sopra la linea della palla ed infine, più importante,
perché Chilelli è ancora a terra dolorante in area di rigore. Ne nasce un tre
contro uno, col solo Kevin Ramirez a difendere.
Terenzi guida la ripartenza centralmente, scarica sulla sinistra per Bernardez che, quando riceve palla, si trova davanti l'ostacolo di Daniele Chilelli, ancora immobile per terra per il contatto precedente con Amoedo. Se si guarda attentamente il video si vedrà Terenzi avere un gesto di stizza, classico di chi maledice una chiara occasione da rete sfumata per un gesto di fair play che a quel punto sembra inevitabile. Tutti ne sono convinti e gli applausi per questo gesto di sportività partirebbero spontanei. Se non che, incredibilmente, Bernardez senza batter ciglio scarta Chilelli e batte Laion fra lo stupore generale. È il gol del 2-2. Impossibile poi controllare gli animi in campo e sugli spalti dopo un gesto così di cattivo gusto che è quasi incredibile anche solo da credere.
Perché va bene che seguendo strettamente il regolamento devono essere gli arbitri a fermare il gioco, ma comportamenti così vili non fanno bene al nostro movimento ed allo sport in generale. A maggior ragione se dalla tribuna e dalla panchina, segnatamente il presidente ed il tecnico del Latina, si sgolavano incoraggiando a gran voce Bernardez a far gol. Cosa puntualmente avvenuta.
Terenzi guida la ripartenza centralmente, scarica sulla sinistra per Bernardez che, quando riceve palla, si trova davanti l'ostacolo di Daniele Chilelli, ancora immobile per terra per il contatto precedente con Amoedo. Se si guarda attentamente il video si vedrà Terenzi avere un gesto di stizza, classico di chi maledice una chiara occasione da rete sfumata per un gesto di fair play che a quel punto sembra inevitabile. Tutti ne sono convinti e gli applausi per questo gesto di sportività partirebbero spontanei. Se non che, incredibilmente, Bernardez senza batter ciglio scarta Chilelli e batte Laion fra lo stupore generale. È il gol del 2-2. Impossibile poi controllare gli animi in campo e sugli spalti dopo un gesto così di cattivo gusto che è quasi incredibile anche solo da credere.
Perché va bene che seguendo strettamente il regolamento devono essere gli arbitri a fermare il gioco, ma comportamenti così vili non fanno bene al nostro movimento ed allo sport in generale. A maggior ragione se dalla tribuna e dalla panchina, segnatamente il presidente ed il tecnico del Latina, si sgolavano incoraggiando a gran voce Bernardez a far gol. Cosa puntualmente avvenuta.
Purtroppo lo stile non è una cosa che si insegna. E parliamo
con cognizione di causa. Da sempre la S.S. Lazio Calcio a 5 - e L'Acquedotto
negli anni precedenti - ha sempre fatto del Fair Play un vanto. Basta tornare
indietro di quattro anni, (click QUI
per il video) ad un L'Acquedotto-Futsal Isola scontro al vertice dell'allora
Serie B, con il gol del momentaneo 1-1 di Matias Lara non convalidato dagli
arbitri (non avvedutisi di un buco nella rete) ma giustamente restituito dalla
società alessandrina sotto la spinta di Alessandro Chilelli. “Qualsiasi altra
persona onesta e di sport avrebbe fatto così. Non c'è bisogno di vincere le
partite rubando. Qui a L'Acquedotto siamo un po' caciaroni, forse un po'
stronzi, ma antisportivi non lo siamo mai stati, mai lo saremo, perché abbiamo
lo sport e la passione dentro”. Parole secche, dirette, senza l'aiuto di frasi
fatte. Qui alla Lazio certi concetti sono stati tramandati e sono ben chiari a
tutti: chi non li ha non può far parte di questa società. Se mai ce ne fosse
bisogno, è sempre utile rimarcarlo: alcuni valori, purtroppo o per fortuna, si
hanno, oppure no.
S.S. Lazio Calcio a 5 – Ufficio stampa
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