#SERIEBFUTSAL LA PAROLA AL VICE MISTER DEL CARRÈ CHIUPPANO ALTO VIC!



L’intervista della settimana vede come protagonista Antonio Volpato, vice mister della Prima Squadra assieme a Tommaso Sgarabotto. Il merito dei successi di una squadra infatti va senza dubbio ai giocatori che scendono in campo sabato dopo sabato,  ma dietro di loro c’è uno staff di persone altrettanto importanti che lavorano al servizio della società e alle quali vogliamo dare spazio.
L’intervista è un po’ più lunga del solito ma se volete conoscere meglio Antonio, persona splendida dentro e fuori dal campo, vi consigliamo di leggerla fino alla fine!

Sabato scorso il CCAV ha vinto di misura contro la Fenice Veneziamestre, ci riassumeresti la partita?
È stata una partita molto, molto difficile per svariati motivi perché loro arrivavano da una brutta sconfitta per 5-2 contro il Mezzolombardo, ultimo in classifica, quindi arrivavano con una voglia di recuperare punti per rimanere in corsa sia per la vittoria del campionato che per i Playoff: era una partita decisiva per loro! Noi eravamo, come sempre, in emergenza perché era rientrato  El Johari dall’esplusione ma influenzato, così come era influenzato Quinellato, inoltre abbiamo sempre il nostro  buon Fabinho che sta recuperando dall’infortunio avuto contro il Cornedo: siamo sempre con una panchina molto corta e quindi è difficile anche per chi è in rosa portare a termine la partita, i minutaggi sono molto alti essendo in pochi. Fisicamente i ragazzi ne risentono molto, pur essendo ben preparati fortunatamente. Loro sono una squadra giovane, con tanta grinta e soprattutto, così come qualsiasi squadra che gioca contro di noi, arrivavano con i coltelli tra i denti e voglia di battere la capolista, la squadra più forte che ci sia in campionato. Infine, è stata una difficile trasferta anche per questioni di pubblico, un pubblico molto caldo (forse anche troppo) che ha rivolto qualche offesa gratuita ma questo fa parte delle partite, non bisogna starle a sentire.
Qual è stato l’andamento del match?
Per noi era cominciata bene perché avevamo fatto due goal e loro erano in un momento abbastanza buio, potevamo fare anche il terzo goal ed uccidere un po’ la partita invece abbiamo dato un po’ di ossigeno a loro concedendo il goal e, con l’esultanza della squadra e del pubblico, si sono esaltati e ci hanno messo un po’ in difficoltà. Loro sono molto giovani e corrono all’impazzata, è stata una partita molto sentita da entrambe le parti e gestita molto bene a livello di panchina da parte di mister Ferraro, soprattutto nella metà del secondo tempo quando ci hanno rimontati e sono andati sul risultato del  4-4. Il mister ha giocato la carta del portiere di movimento, come nel suo stile di gioco (lo fa sia per difendersi che per attaccare), e questo ha ripagato. Siamo riusciti a riprendere un po’ di fiato e recuperare un po’ le forze per gestire al meglio il pallone e, con calma e pazienza, siamo riusciti a filtrare due palloni e poi un terzo che è andato dentro per il 5-4 finale. Spero che Thiago Resner, che ci è venuto a mancare un paio di minuti dopo la ripresa per un risentimento muscolare, riesca a recuperare in fretta e che sia disponibile per le prossime partite, spero che non sia un infortunio grave perché sabato ha pesato a livello difensivo: Thiago è una colonna portante della difesa e si è sentita la mancanza sia della potenza del giocatore che a livello di cambi, per rifiatare. Comunque complimenti a tutti, al mister che ha gestito bene la partita e ai ragazzi: avanti così, sono contento di questa squadra!
Come nasce la tua passione per il calcio a 5?
Risale a tantissimi anni fa, oltre venti, quando mio fratello e il nostro mister Valter Ferraro hanno creato una squadra, il Carmenta Calcio a 5, fatta da amici del paese e di bar a livello amatoriale. Da piccoli aiuti economici di qualche amico che aveva un’azienda e dagli amici del bar, sommati a soldi tirati fuori di tasca propria, è nata questa società. Abbiamo fatto delle bellissime avventure nei campionati di C1 e C2: io giocavo ancora a calcio a 11 e non ho trovato spazio in Prima categoria e, per una piccola esigenza della squadra del Carmenta, mi hanno chiesto se potevo andare a fare una partita. Da lì è nata tutta la mia passione per il calcio a 5, uno sport per me stupendo soprattutto nel ruolo che ricoprivo, quello del portiere, un ruolo per me fondamentale. Da lì ho cominciato a capire, ad informarmi, andare a vedere partite di categoria superiore e piano piano sono cresciuto. Sono rimasto nel Carmenta tantissimi anni, ci siamo tolti le nostre belle soddisfazioni e conosciuto tantissime persone e tantissimi campioni. Per questa passione devo ringraziare tanto mio fratello e mister Ferraro. Dopo il Carmenta, ho avuto una breve esperienza nel Cittadella C5, con il quale abbiamo avuto una promozione in C1. Proprio in C1 ci siamo scontrati anche con il Carrè Chiuppano,  con il quale abbiamo sempre lottato e sempre avuto tante soddisfazioni. Ogni volta c’era il palazzetto pieno, sempre un pubblico numeroso e un bell’ambiente, ho sempre avuto un buonissimo rapporto di lealtà e ammirazione che era reciproco, mio fratello ancora adesso viene a vedere le partite! Dal Cittadella ho appeso le scarpe al chiodo ma ho continuato a seguire il calcio a 5 e, grazie a mister Ferraro, sono riuscito ad entrare in una società importante quale la Luparense. Ero sempre a vedere le partite e gli allenamenti e andavo a giocare, a tempo perso, in una squadra di serie D di seconda linea della Luparense. Tre anni fa poi allenavo i portieri del settore giovanile della Luparense e davo una mano a mister Tonin nella gestione dello stesso. Ho avuto belle soddisfazioni e ringrazio molto la Luparense per quello che mi ha dato perché grazie a loro ho conosciuto veri campioni. Purtroppo quest’anno ho dovuto abbandonare il rapporto per svariati motivi, ma resto sempre in buonissimi rapporti e continuerò sempre a tifare Luparense.
Come sei arrivato al Carrè Chiuppano Alto Vic?
Sono arrivato qui grazie a mister Valter Ferraro che mi ha convocato per seguirlo in un cammino, spero e ne sono convinto, di promozione in A2 con il Carrè Chiuppano. Anche se non è il mio vero e proprio ruolo fare il secondo allenatore (il mio vero ruolo è seguire i portieri), dopo averlo fatto per tantissimi anni l’esperienza mi ha insegnato qualcosa e spero dunque di riuscire a dare una mano a gestire questa situazione molto importante che ha mister Ferraro e di essere d’aiuto a lui, alla società e ai giocatori stessi.
Qual è l’aspetto che reputi più importante del tuo ruolo?
Credo che sia il fatto di essere un “cuscinetto” tra l’allenatore ed i giocatori: secondo me è una cosa molto importante dover gestire una squadra di campioni come quella che abbiamo noi, dal primo all’ultimo. Il lavoro dell’allenatore è molto difficile e professionale ed è altrettanto difficile fare il giocatore a certi livelli, perché più alto vai in categoria più la gente si aspetta da te. Tante volte quindi ci sono delle situazioni che sono difficili da gestire e una persona come la mia, un secondo allenatore, riesce ad ascoltare le problematiche sia dell’allenatore che dei giocatori e a fare in modo che le cose si sposino bene e abbiano un buon fine, in modo da essere sereni e tranquilli in campo per fare le nostre belle vittorie. È un ruolo molto importante, giocatori e mister al sabato sono molto coinvolti nella partita e molte cose possono sfuggire: avere delle persone a fianco che te le fanno notare, o riescono a dare consigli a giocatori o al mister stesso secondo me è importante. Sto dando il meglio di me stesso e spero di essere utile a mister, giocatori e società.
Per la presentazione della partita di Coppa Italia di mercoledì 18 gennaio da parte di Antonio Volpato vi diamo appuntamento a domani!
Monica Vezzaro

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