Kaos, mea culpa di mister Fernandez dopo il match con l'Isola

Mea culpa a fine partita per mister Julio Fernandez.

Mister, l’anno non è iniziato con una prova all’altezza delle aspettative.
“E’ inspiegabile quello che è successo oggi in campo. Io sono il massimo responsabile di questa squadra, di questo gruppo e io ho parole solo per chiedere scusa. Chiedere scusa alla Società, alla tifoseria, agli sponsor che supportano il Kaos Futsal. Io sono il massimo responsabile di questa prestazione, neanche i giocatori: il problema è a livello mentale, ma non ci sono spiegazioni per la prova che abbiamo fatto oggi contro una squadra che ha messo il sangue in campo, come ha fatto l’Isola. Da parte nostra sembrava che il più fosse fatto e non credo neppure che avessimo preso la sfida sotto gamba, è inspiegabile e certe cose succedono solo nel mondo dello sport. Io chiedo scusa pubblicamente a tutti perché una prestazione del genere per me è un incubo terribile. Non ricordo di essere mai arrivato a un punto del genere né in questa stagione né mai nei miei sette anni in Italia. Bisogna ripartire dal cuore del gruppo, altrimenti sarà impossibile competere, ripetendo una prestazione del genere, che purtroppo non è la prima. Io ho ancora fede in questo gruppo, che però deve capire che se non mette l’anima in campo e non dà il per cento è inutile: rischiamo non solo di non arrivare ai playoff ma rischiamo anche la nostra integrità da professionisti”. 

La vittoria in casa manca da ottobre.
“Abbiamo sbagliato un sacco di opportunità, ma per competere bisogna dare qualcosa in più, non serve un nome dietro la maglia o il curriculum che abbiamo. Dobbiamo parlarne negli spogliatoi, guardarci negli occhi,  e capire cosa sta succedendo. Io sono consapevole che quello che sta facendo la società è il massimo che un gruppo può chiedere, gruppo che deve diventare squadra e mettere il piede in campo per competere. Bisogna ripartire dall’umiltà di ognuno di noi. Non posso che chiedere scusa al presidente Barbi e al patron Calzolari, quanto successo è inspiegabile”. 


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Stefano Capitani
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