Troppa Olimpus per una Arcadia decimata Nonostante l’importante passivo, le biscegliesi escono a testa alta
Troppa Olimpus per una Arcadia decimata
Nonostante
l’importante passivo, le biscegliesi escono a testa alta
Domenica sera al Paladolmen, contro la capolista Olimpus, il
compito delle ragazze di Ventura sembrava improbo ancor prima di scendere in
campo, se è vero che di fronte c’era una corazzata creata per vincere tutto,
infarcita di nazionali brasiliane, spagnole ed azzurre, mentre per le
biscegliesi c’era da assorbire il contraccolpo, psicologico e tecnico, di una
campagna acquisti a senso unico, direzione uscita.
Si, perché, dopo il prematuro rientro in spagna di Benete, in
questa finestra di mercato Arcadia ha ceduto anche De Bari (al Molfetta in
serie A), Diana Alves (approdata alla corazzata di Zulli che sta dominando il
campionato regionale abruzzese) e La Rossa: in attesa di qualche colpo in
entratra (ci sarà?) in distinta vanno solo in dieci, tra cui tre portieri ed i
tue talentini di casa, classe 2000.
Il risultato, anche pesante, sembrava quindi destino
inevitabile, ma fa ben sperare per altre gare il piglio con cui le ragazze di
mister Ventura hanno lottano fino alla sirena, con tutte le proprie forze, guidate
magistralmente da una instancabile Bego Campana, sicuramente tra le migliori in
campo.
Le formazioni
inziali: Arcadia con Tempesta, Monaco, Porcelli, Campana e Soldano, quest’ultima
con i gradi di capitano; l’Olimpus con Giustiniani, Siclari, Delgado,
Cortes, da Rocha.
Sul tabellino dei gol due triplette, Gayardo e “sua maestà” Lucileila , e la doppietta di Dayane da Rocha .
Sul tabellino dei gol due triplette, Gayardo e “sua maestà” Lucileila , e la doppietta di Dayane da Rocha .
Nonostante la classifica tracci una immagine non positiva per
la squadra biscegliese, l’identità delle rossonere è meritevole di rispetto e
attestazioni di stima.
Partendo dal reparto difensivo, capeggiato da Mariagiovanna Tempesta,
uno dei migliori portieri della categoria, la cui rete è stata violata quasi
sempre dall’oggettivo tasso tecnico delle avversarie che le si sono opposte; le
fa eco la compagna di reparto, Carmen Martino, che ha trovato meno spazio
sinora, a causa di un paio di infortuni, ma che nel secondo tempo contro
l’Olimpus (contro cui aveva esordito all’andata), si è egregiamente messa in
evidenza con interventi importanti, anche a distanza ravvicinata, aiutando le
sue a limitare il passivo. Gianna Mastrototaro, il terzo del gruppo, sempre li
pronta a dare consigli e fare il tifo per le altre due. Punto saldo nella
difesa, Michela Monaco, garanzia di prestazioni sempre all’altezza, una guida
lucida e tenace per tutto il reparto, professionista certamente meritevole di
un’occhiata “azzurra”. Simona Porcelli, laterale, ma all’occorrenza al servizio
della squadra in altri reparti, ha cominciato la stagione forse non all’altezza
delle attese e delle sue qualità, ma le ultime uscite parlano di una giocatrice
in crescita, sempre più pilastro della rosa del duo Ventura – Turturo, anche un
pò “tosta” fisicamente, ma è una sfumatura necessaria in un palcoscenico in cui
i grandi nomi potrebbero far “paura”. Paura che ha dimostrato sinora di non
conoscere la sedicenne Sabrina Scommegna, estrosa mancina, giovanissima
promessa del futsal, ha sempre risposto positivamente ogni volta che il tecnico
Ventura l’ha voluta in campo, andando anche in gol contro il Napoli: domenica
sera è stata la più pericolosa al cospetto di Giustiniani. Esordio stagionale
nei minuti finali anche per Vanna Altamura, un’altra classe 2000, ferma ai box
per questo inizio di stagione per un infortunio importante alla caviglia, ragazza
su cui la società Arcadia punta molto per il suo futuro. Nonostante un ottimo
precampionato, sembra ancora inesplosa Iaia Gariuolo, per quanto proprio di
recente sembra venir fuori con tutte le qualità che lo staff tecnico le
riconosce e su cui scommette. E’ sui suoi piedi che si chiude la ripartenza più
pericolosa della partita per l’Arcadia Verysimple: palla abilmente arpionata da Begona Campana
nell’aria rossonera che serve centralmente Scommegna, guizzo sull’avversaria
diretta e libera per la corsa Gariuolo sulla fascia sinistra, ma l’occasione
non si concretizza.
Nei minuti finali il gol dell’orgoglio è sui piedi di
Soldano, prontamente imbeccata sulla ripartenza da un lancio di Martino, ma il
diagonale finisce di poco a lato della porta romana. Partita molto dispendiosa
per il pivot biscegliese, lotta spalle alla porta palla su palla, aiuta la
difesa, prova a caricarsi addosso la squadra, da capitano, dando supporto
all’ultimo dei gladiatori, la sua compagna Begona Guerrero. E’ lei il faro
dell’Arcadia. Dai suoi piedi partono le magie migliori. Le prime gare di questa
stagione non sono state brillanti, ma pur sempre positive rispetto alla media,
ma poi un partitone dopo l’altro, ed anche domenica, in mezzo a tanti talenti,
non ha sfigurato. Ovazione del Paladolmen per lei quando sradica letteralmente
la palla dai piedi a Da Rocha a ridosso dell’aria rossonera, e quando, davanti
alla opposizione di Cortes, la supera con una finta di corpo leziosa e innesca
il contropiede. Ma è solo uno dei tanti numeri a cui abbiamo assistito domenica.
La cronaca potrebbe risultare faziosa, forse lo è, ma
corriamo questo rischio, perché domenica, al cospetto di tanti nomi galattici, è
venuto fuori il cuore di queste ragazze a cui Arcadia non può che dire
“Grazie”.
(Ufficio Stampa ASD Arcadia Verysimple Bisceglie - #weareinpuglia)
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