O PALASPORT O LA TERNANA FEMMINILE POTREBBE CHIUDERE I BATTENTI!

O PALASPORT O LA TERNANA FEMMINILE POTREBBE CHIUDERE I BATTENTI!
Si sta accendendo in queste ore fra i tifosi, la diatriba attorno al palazzetto dello sport, tanto sbandierato mesi fa dalla giunta cittadina ed in primis dall'assessore allo sport.
Prima di avventurarci in inutili disquisizioni, tentiamo prima di fare un po' di ordine tornando al progetto iniziale, progetto sposato dalle precedente giunta comunale.
Il palasport proposto dalla societá rosso verde, era una struttura con una accettabile capienza di circa 2.500 posti, dai costi molto contenuti, costi presi a carico dal credito sportivo. La vecchia giunta aveva giá trovato l'ubicazione logistica per la nuova struttura che, di fatto doveva risultare di proprietá della societá rosso verde. Con il tempo poi e con l'insediamento della  nuova giunta comunale, il progetto é mutato, se non in peggio, in difficoltá di realizzazione, sia per dimensione che per gestione e costi, per un progetto che stenta a decollare, nonostante le rassicuranti parole dell'assessore allo sport Giachetti; che ormai da mesi sbandiera come un mantra che il bando per la realizzazione del palazzetto dello Sport, partirá entro il 31 dicembre di questo anno. Staremo a vedere.
Il Patron rosso verde Raffaele Basile parrebbe molto piuttosto stizzito dalla situazione che da mesi risulta immobile, e la sensazione é che proprio la famiglia Basile, potrebbe defilarsi dal progetto Ternana Femminile e dirottare il proprio impegno verso altri e più riconoscenti lidi.
A questo punto ci pare ovvio che solo il mantenimento delle tante sbandierate promesse potrebbe far invertire una rotta, che ha giá pesantemente danneggiato la competitività della rosa nel mercato invernale.
La palla quindi passa alla giunta di Palazzo Spada, a lei decidere se far morire un progetto che in  cinque anni ha saputo portare la Terni sportiva sul tetto d'Italia, con due finali, una Super Coppa ed uno scudetto, riempiendo ogni domenica i palazzetti di tutta Italia.

Commenti