Scuote la testa Sofia Vieira.
Lo stop di Breganze è arrivato in modo inaspettato per quanto fatto dal Kick
Off fino a questo momento, ma meritato per quanto visto nella ripresa: 6 rete
incassate in 20’ (dopo aver chiuso in vantaggio la prima frazione) sono il
segnale inequivocabile di un brusco calo mentale che la portoghese spiega
andando dritto al punto.
“Siamo praticamente rimaste
nello spogliatoio e una volta subito il pareggio (doppio Cerato nel giro di
poche lancette di orologio, n.d.c.) non abbiamo avuto la giusta concentrazione
per riprendere la gara. Non possiamo prendere due gol su palla inattiva perché
siamo fuori posto al momento della battuta, è stata tutta una questione mentale
e questo mi fa arrabbiare: tre punti che abbiamo lasciato per strada con troppa
leggerezza, in una gara che potevamo vincere perché abbiamo le potenzialità per
farlo”.
L’analisi di Vieira, espressa
in perfetto italiano, non fa una piega. Ma se la vera forza di una squadra
risiede nella capacità di far tesoro di ogni errore, la numero 9 non vede l’ora
di poter dimostrare quanto sia stata importante la lezione imparata in Veneto.
“In fondo meglio aver perso
adesso che più in là, quando arriverà il momento clou della stagione. Contro il
Pescara abbiamo l’occasione per riscattarci e non vogliamo più sbagliare:
sappiamo che è le abruzzesi stanno facendo benissimo, ma siamo in casa nostra e
vogliamo assolutamente vincere per puntare in alto. La nostra rosa ci permette
di competere al massimo livello perciò – pur avendo massimo rispetto per
l’avversario – scenderemo in campo con un solo obiettivo in testa: conquistare
i tre punti”.
KICK OFF AKADEMY – E mentre il
Kick Off si prepara alla quinta giornata di Elite, continua intanto il progetto
riservato ai calcettisti in erba, portato avanti proprio da Sofia Vieira.
“Abbiamo un gruppo di 14 ragazzi e ragazze, 5 in più rispetto all’anno scorso.
Un buon risultato considerando che a Milano, lo sport giovanile si orienta
maggiormente su calcio, nuoto e atletica, riservando al calcio a 5 un ruolo
soltanto marginale. Il mio obiettivo come educatrice è quello di far divertire questi
atleti e di farli crescere felici. Se mi danno soddisfazioni? Immense – chiude
Vieira con un sorriso – la loro voglia di apprendimento facilita tantissimo il
mio lavoro”.
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