Ha scritto il filosofo Nietzsche: “Tutto è esistito innumerevoli
volte, in quanto la condizione complessiva di tutte le forze ritorna sempre”.
Poker di rientri servito, dopo De Luca, Tatonetti, e Duarte, torna a Pescara,
per mettersi nuovamente a servizio di mister Colini, anche Alex Ghiotti. L’uomo
di Caxias do Sul aveva lasciato l’assolata spiaggia adriatica nel 2013, per
trasferirsi nelle brume londinesi e militare nel Baku United. Sul finire del
2014 il rientro in Italia, prima in A2 con l’Isola e poi, nel campionato
successivo, alla corte di Mario Patriarca, tra le fila del Real Rieti,, con cui
vince la Winter
Cup e raggiunge la finale dei play-off
scudetto. Adesso, finalmente, dopo lunga e meditata trattativa, il ritorno a
Pescara, dove tornerà agli ordini di mister Colini, suo allenatore ai tempi del
Montesilvano.
Ale, bentornato! Una domanda sorge spontanea, è così
difficile sottrarsi al richiamo di Pescara ?
Proprio così, anche se io, per la verità, me la sono
presa un po’ comoda. Due anni fa sia Danilo che Matteo Iannascoli cercarono in
ogni modo di farmi rimanere a Pescara e sono stati ancora loro due a spingermi
per tornare. Da parte mia mi sono preso del tempo per risolvere alcune mie
questioni personali e poi valutare con calma e raziocinio questa nuova
proposta. Alla fine ho detto di si e adesso dovrò ad ogni costo ripagare questa
fiducia con il lavoro e la massima determinazione, cercando di migliorare, e
non sarà facile, i risultati raggiunti dal Pescara nella passata stagione.
Nello
scorso campionato, giocando nel Rieti di Mario Patriarca. ti sei tolte molte
soddisfazioni personali. Chi ti valutava come un giocatore a fine carriera ha
dovuto necessariamente ricredersi. Per te è una seconda giovinezza, a che cosa
o a chi devi questa ritrovata condizione ?
Nella
vita come nello sport non bisogna mai mollare, perché il lavoro paga sempre.
Ringrazio il Presidente Pietropaoli, Mario Patriarca e i tifosi del Rieti per
la bellissima stagione vissuta insieme e per avermi dato l’opportunità di
mostrare tutto il mio valore. Ho un debito di riconoscenza nei loro confronti e
spero quanto prima di poterli ringraziare di persona.
Torni
a Pescara per sostituire un giocatore di valore e di temperamento come Maxi
Rescia. Il compito che ti aspetta non è dei più facili. Maxi era una chiave
tattica importantissima nello scacchiere di Colini. Una responsabilità così
alta ti spaventa ?
Sono
troppo vecchio per spaventarmi. Ho solo paura delle malattie per me e la mia
famiglia. Non sono un ragazzino di primo pelo e quindi so che ogni anno è possibile
scrivere una nuova pagina di storia, sia nel bene che nel male. Tutti conoscono
il valore di Rescia, un grandissimo giocatore, ma penso di essere in grado, pur
con altre caratteristiche, di sostituirlo, anche grazie al lavoro e all’aiuto
dei miei compagni.
Inevitabile,
visti i tuoi trascorsi, una domanda su Colini, con il quale hai alzato nel 2011
il trofeo europeo più prestigioso, la UEFA Futsal Cup ? Qual è il segreto che
gli permette sempre di arrivare in fondo alle competizioni e molto spesso di
vincerle ?
Che
Fulvio sia un grandissimo allenatore lo sanno tutti ma chi non ha mai lavorato
con lui non immagina neanche lontanamente quanto sia accurato e preciso in ogni
dettaglio del suo lavoro. Mister Colini vive di futsal per 24 ore su 24 e ha
una voglia di vincere e migliorarsi che non ha eguali e che, secondo me, gli ha
permesso di alzare così tanti trofei. Ci siamo sentiti e si è congratulato con
me per la scelta di tornare a Pescara. Non c’è stato bisogno di dirci molto
perché ci conosciamo benissimo e ognuno di noi due sa di poter contare sull’altro.
Bene
Ale, siamo ai titoli di coda di questa breve intervista. Vuoi salutare e
ringraziare qualcuno ?
Mando
un saluto e un arrivederci a tutti gli amici pescaresi e ringrazio in
particolar modo Gaetano Pagana e Matteo Iannascoli che hanno atteso tutto il
tempo a me necessario per prendere la decisione giusta. Grazie per la pazienza
che avete avuto.
AREA DELLA COMUNICAZIONE
UFFICIO STAMPA
MASSIMO RENELLA
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