La
 prossima stagione sarà la quinta a Ferrara per Vinicius. Anno dopo anno
 è diventato un punto di riferimento in campo e non solo, fino a 
conquistare con merito la Nazionale. Nella costruzione del nuovo Kaos 
mister Fernandez riparte anche da lui. Ventinove anni, ragazzo gentile 
ed educato, ma non è l'avversario migliore da affrontare quando te lo 
trovi davanti, tra te e la porta.
Come giudichi la stagione appena conclusa, a livello di squadra e individuale?
"Quest'anno
 abbiamo avuto tante difficoltà con il doppio cambio in panchina, ma 
questo non può essere un alibi per noi che andavamo in campo: potevamo e
 dovevamo fare molto di più, considerando il valore della rosa. A 
livello personale non sono riuscito  a giocare allo stesso livello 
dell'anno scorso fino all'arrivo di mister Fernandez, che è riuscito a 
trasmettermi quella cattiveria agonistica che mi mancava: da lì sono 
migliorato tanto in poco tempo".
In questa 
stagione hai esordito in Nazionale a settembre. Due mesi fa hai 
realizzato anche il tuo primo gol nello spareggio qualificazione con 
l'Ungheria. Sei felice per questo traguardo?
"Sono 
stracontento dell'esordio in Nazionale, lavoravo forte da tempo con 
pazienza aspettando la mia opportunità. Sapevo di dover dare il massimo 
per mettere in difficoltà il ct nelle scelte e grazie a Dio è andata 
benissimo, sia per me sia per la squadra".
Sarai una delle colonne del Kaos del prossimo anno, anche per i quattro anni già trascorsi a Ferrara.
"Sono
 orgoglioso di arrivare al quinto anno in una società seria come il 
Kaos, felice della fiducia dimostrata nel mio lavoro. Voglio ripagare 
questa fiducia facendo una buona stagione, onorando questa maglia, che 
rispetto e ammiro, e vincendo un trofeo che ancora manca al patron 
Calzolari: lo merita per la sua correttezza e serietà. Mi auguro di 
arrivare fino in fondo e giocare un'altra finale scudetto, ma con un 
finale diverso questa volta".

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