Brasile,
dopo venti anni di onorata carriera, di cui quindici trascorsi in Italia,
realizzando più di duecento reti, indossando per sei volte la maglia azzurra e
mettendo in mostra ovunque abbia giocato tutto il suo straordinario talento, Edgar Alfredo Schurtz appende le
scarpette al chiodo, iniziando a Pescara la sua seconda vita, quella
dell’allenatore.
Edgar
ci eravamo visti a Pescara in occasione dei playoff e avevamo ricordato insieme
i bei tempi trascorsi qui in riva all’Adriatico. Dalle tue parole non sembrava
trasparire la volontà di un cambiamento così importante. Come sei giunto alla
decisione di chiudere la tua carriera ?
Ti
confesso che ci sono arrivato con un po’ di tristezza e qualche rammarico.
Tutti sanno quanto mi piace giocare e fisicamente mi difendo ancora bene. In
questa stagione ho giocato tutte le partite, stando in campo almeno trenta
minuti a gara e realizzando ancora tante reti. Non male per un vecchietto di 37
anni. Ma confesso che avevo tanta “saudade” per Pescara, dove avevo lasciato un
pezzo di cuore tre anni fa. Ho sentito dentro di me che era il momento di tornare a “casa”, perché Pescara è
diventata “casa mia”.
Come
è nata dunque l’occasione di tornare a Pescara ?
Già
tre anni fa il Presidente Danilo Iannascoli mi aveva offerto di restare,
assumendo l’incarico di allenare i giovani. Ma la voglia di giocare era ancora
tanta e pur ringraziando ho declinato l’offerta. Quest’anno parlando con Matteo
Iannascoli siamo tornati sull’argomento e finalmente mi sono deciso ad iniziare
questa nuova avventura, che, ti confesso mi intriga tantissimo.
Se
riuscirai a trasmette anche solo in parte le tue tante doti tecniche e umane,
qui a Pescara sono certi che presto cresceranno tanti campioncini.
Magari!
Speriamo bene. Sono molto carico e non vedo l’ora d’iniziare, sto già studiando
e lavorando tanto. Vorrei trasmettere ai
ragazzi che allenerò non solo gli elementi tecnici e tattici essenziali e la giusta
mentalità per giocare ma anche la passione per questo sport meraviglioso e
soprattutto i principi educativi fondamentali necessari per diventare prima che
un giocatore un uomo completo. Spero di essere all’altezza del mio compito, non
sarà facile.
Avrai
un modello di allenatore a cui rifarti ?
È
una domanda difficile alla quale non so dare risposta. Ho avuto tanti bravi
allenatori, proverò a trarre da ognuno di loro gli aspetti migliori del loro
lavoro. Intendo proporre il meglio di quello che ho imparato nella mia lunga
carriera.
Lavorerai
a stretto contatto con Marcio Forte con il quale hai ingaggiato tante battaglie
come avversario. Lo conosci bene ? Come immagini questa futura collaborazione ?
Lo
conosco da anni, avendolo affrontato sempre da avversario. Lo ricordo come un
giocatore irriducibile, forte mentalmente e tecnicamente. Ho grande stima di
lui, è sempre stato un campione dentro e fuori dal campo. Sono contentissimo e
sono certo che potrà darmi una mano importante nel lavoro.
Allora
non resta che darci appuntamento al PalaRigopiano per la prossima stagione.
Permettimi
di ringraziare la famiglia Iannascoli per l’occasione che mi offre. Non vedo
l’ora di tornare a Pescara e di poter abbracciare i tanti amici che ho lasciato
tre anni fa. Mando un saluto anche a tutti i tifosi biancazzurri, augurando
loro un’estate felicissima. A presto!
AREA DELLA COMUNICAZIONE
UFFICIO STAMPA
MASSIMO RENELLA
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