Oggi
vi parlo da ex Presidente della ASD Salinis.
Ieri
in una seduta della Corte Federale, composta da gente che aveva come minimo 70
anni, si è deciso che la Salinis femminile deve chiudere l’attività con una
sentenza ridicola: “ricorso respinto”
e “pagarsi tassa di addebito ricorso”.
Cari
signori, con quelle due parole avete tolto la possibilità a decine e decine di
ragazze e ragazzine di svolgere e dare libero sfogo alla loro passione: il
calcio. Ma questo a voi non interessa, l’unica cosa importante è che si paghi
l’addebito del ricorso.
Strano
perché tutto accadeva nel giorno in cui Canale 5 trasmetteva il programma
“Bocelli & Zanetti Friends” incentrata sul sociale e la salvaguardia dei
bambini.
Strano
anche perché tutto ciò è avvenuto nel giorno in cui il massimo rappresentante
del calcio veniva accusato da un pentito di “agevolare” dei risultati.
Ebbene,
signori, è da 5 anni che la Salinis femminile regala sorrisi alle ragazze e ai
bambini pagando tutto di tasca propria e pensava di farlo ancora per molto
tempo.
Stupidamente,
essendo nel 2016 ed avendo visto in questi anni l’esilio di Craxi, la condanna
di Berlusconi e di altri politici, si pensava che l’immunità fosse caduta per
tutti e che la giustizia cominciasse a regnare in questo Paese. Invece non
avevamo fatto i conti con l’onnipotenza e la casta degli “INTOCCABILI”.
Si
è cercato con alcune dichiarazioni di facciata, e non pensando alle conseguenze
che potevano avvenire, di mettere la gente di Barletta contro quella di
Margherita ma fortunatamente non ci sono riusciti, perché la gente è molto più
intelligente di chi crede di esserlo solo perché occupa una poltrona grazie a
tanti fessi come me che gli permettono di occuparla e di essere retribuito,
perché siamo noi fessi a pagare.
Poi
c’è un grande uomo arrogante che è riuscito a strumentalizzare anche sua
moglie, che per dirgli che uomo è ha dovuto usare la pagina Facebook del
marito. Scusate, ma io alla mia famiglia lo faccio notare quotidianamente con
la mia presenza e i miei abbracci.
Nella
vita si commettono tanti errori come uomini, come giocatori, come dirigenti e
pure come arbitri ma si cerca sempre di migliorare, di non commetterli più. Ma
esistono delle persone che vivono di arroganza e di onnipotenza e che le
sbandierano ai quattro venti; siccome ne fanno un principio di vita, so già che
nella vita quotidiana ne pagheranno le conseguenze perché noi uomini sbagliamo
sempre e lui, l’“Imperatore”, spogliato della sua onnipotenza, come uomo
continuerà a sbagliare e spero che chi dirige questa casta non gli tolga mai
gli occhi di dosso e lo faccia diventare più uomo.
Sono
stanco di dittature e di soprusi, sono stanco di questo calcio, sono stanco di
pagare e non divertirmi: e pensare che stiamo parlando di calcio
dilettantistico che cerca di togliere ragazzi dalla strada, di insegnare a
lottare, di insegnare loro l’educazione e la voglia di raggiungere degli
obiettivi. Ebbene, in questi anni ho avuto ragazzi e ragazze stupendi che mi
hanno fatto piangere e ridere per gioie e dolori, che mi hanno fatto esultare
per le loro vittorie e soffrire per le sconfitte. Come dimenticare il brutto
incidente delle ragazze nel 2013? Ecco, forse doveva finire in quell’anno la
Salinis femminile ma Qualcuno molto più onnipotente (e io credevo l’unico) le
ha dato un’altra chance e devo dire che loro l’hanno afferrata stretta stretta,
al punto da raggiungere la vetta più alta: la Serie A Elite.
Chiedo
scusa a tutte le ragazze che in questi anni hanno indossato i colori della
Salinis e vi prometto che tutto quello che avete fatto e conquistato in questi
anni non potrà mai essere cancellato da nessuno, perché come vi ho sempre
detto: “Toglietemi tutto ma non il mio cuore Salinis”.
Ho
scritto con voi 5 anni indimenticabili di sport vissuti avendo al mio fianco
quella splendida donna di mia moglie, che era cuore e passione di questa
squadra, ed i miei tre figli che ogni volta in cui giocavano le ragazze
indossavano anch’essi la maglia di gioco incitandole sino all’ultimo secondo.
Chiedo scusa al mio grande mister perché, anche se era il più caro della
categoria, era l’anima di questa squadra.
Scusate:
per noi “caro” non è da intendersi in termini onerosi (a quello ci pensano solo
i venali della commissione). In realtà non ha mai percepito un centesimo di
compenso come allenatore ma la sua umiltà e la sua abnegazione hanno fatto in
modo che il binomio presidente-allenatore si trasformasse in un’amicizia che va
oltre i trascorsi calcistici.
Non
vorrei dimenticare nessuno, da Savino a Ruggiero, fino a te, Siro, che sei
stato sempre vicino a questa squadra e che avrai anche oggi l’onere di
divulgare l’ultima mia lettera.
Un
grande in bocca al lupo a tutte le mie ragazze e ricordatevi sempre che il
Presidente lascia, ma Salvatore e Maria ed i loro tre piccoli vi porteranno
sempre nel cuore.
Un
saluto finale lasciatemelo per il Presidente Tonelli, che non si è accorto che
la ‘ndrangheta non ha fermato le ragazze di Locri e vi ha mandato la Nazionale
ma che l’”Onnipotente” ha fermato i sogni delle ragazze della Salinis mentre
lui è caduto nel mutismo selettivo. Forse serviva Checco Zalone?
26/05/2016: SALINIS
FEMMINILE CLOSED
P.S.:
sentiti ringraziamenti ai giovani Saggi della Corte d’Appello.
Ora
i miei sabati e le mie domeniche saranno con la mia famiglia lontano da questo
mondo oscuro: spero che qualche altra moglie convinca suo marito, anche tramite
Facebook, a fare lo stesso e forse ci saranno week end più sereni.
Un
grande abbraccio a tutti i tifosi della Salinis
L’EX
PRESIDENTE SALVATORE FORTE
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