L’Atletic Club Taranto guarda avanti. È già tempo di playoff. Domenica 8 aprile alle 14.00 nel palazzetto di Leporano la prima gara contro il Molfetta
Il riposo pasquale ha lenito la
delusione per la mancata qualificazione diretta in A2. Un obiettivo che l’ Atletic
Club Taranto ha rincorso per tutta la stagione, sfuggito dopo mesi solitari in
vetta, a pochi secondi dal fischio finale dell’arbitro. Il due a due in casa
contro il Melpignano ha regalato alle salentine la vittoria del campionato
regionale femminile di futsal, serie C1. Ed ora si ricomincia con gli spareggi.
Una competizione nella competizione, una lotteria in cui occorrerà grande forza
di volontà, determinazione e concentrazione. Un’occasione che le ragazze di
mister Latartara non si lasceranno sfuggire. Primo scontro domenica 8 aprile
alle 14 in casa, nel palazzetto dello sport di Leporano, contro la temibile
rivale Molfetta.
“È stata una stagione comunque
bella, al vertice. Era quello che ci eravamo prefissati all’inizio - commenta
il presidente della compagine rossoblu Mimmo Aiello - c’è il rammarico perché abbiamo avuto l’occasione
concreta di vincere, però a queste ragazze vanno fatti soltanto tanti
complimenti, per l’impegno, per la voglia che c’è stata, per la forza di andare
oltre, di fare fronte ai tanti infortuni che sicuramente hanno condizionato l’ultima
parte del nostro campionato non nella qualità ma nei numeri sul campo.
Ribadisco, solo tanti ringraziamenti a questo team fantastico. Ora ci andiamo a
giocare i playoff, consapevoli del nostro potenziale. Chiunque si affronta, a
questo livello, è attrezzato. È capitato il Molfetta e lo sfideremo
giocandocela fino alla fine, consapevoli che abbiamo dato tutto come società,
come staff tecnico, come giocatrici e speriamo questo tutto sia sufficiente per
vincere questi spareggi. Certo, nel corso dell’anno abbiamo fatto qualche
errore ma una stagione li prevede a qualunque livello. L’importante è che la
voglia di far bene non è mancata e non mancherà”.
L’addetto stampa dell’ Atletic Club Taranto Marina Luzzi
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