
Stima, riconoscenza ed una
comprensibile amarezza per il numero uno del club emiliano-romagnolo
Si districa
tra mille emozioni il presidente dell’IC
Futsal Matteo Brunori dopo il congedo del capitano Igor Vignoli dal
pubblico della palestra Cavina: “Igor
Vignoli ha rappresentato per questa società il primo capitano nella storica
massima serie del futsal nazionale ad Imola. Dovrebbe essere un modello per
ogni ragazzo che decide di intraprendere questa carriera, per la dedizione e
l'attaccamento alla maglia che ha dimostrato.
Lo abbiamo aspettato tanto
quest'anno, troppo rispetto alle tempistiche normalmente tollerate per
qualsiasi atleta inserito in una programmazione di un gruppo altamente
rinnovato. Purtroppo questa attesa non è servita per convincerlo a disputare un
altro anno in serie A con la casacca dell’IC Futsal. Il suo ruolo sarebbe stato
determinante nel trasmettere ad una squadra dall’età media poco più che
ventenne il sentimento che anima il nostro impegno nel fare sport. La vera
scommessa e la vera sfida consistono proprio in questo: scegliere il cammino
più difficile che porta però al massimo risultato in caso di successo,
allestendo una rosa giovane, affamata di ribalta, ad alto tasso di crescita
umana e sportiva. Lo ringrazio per quello che ha fatto durante la straordinaria
stagione 2016/2017, gli auguro il meglio dal punto di vista personale e formulo
un sincero in bocca al lupo alla nuova società che lo vedrà giocare. Per noi è
un arrivederci, non certamente un addio.
Ufficio
Stampa
E così è arrivato il tempo dei
saluti. I titoli di coda non mi sono mai piaciuti nemmeno nei film perché si
portano dietro quell’alone di malinconia che non rispecchia appieno il mio
carattere. Sono davvero volati via questi tre anni in rossoblù, ad Imola, alla
Cavina…la mia seconda casa. Le due promozioni consecutive dalla B alla A ed il
quinto posto assoluto nella massima serie (con eliminazione dai play off senza
sconfitte) resteranno scolpiti per sempre nelle pagine più eroiche di quella
che, fino a qualche settimana fa, si chiamava Imola Calcio a 5 o Ma Group. Chi
lo avrebbe mai detto! Ritorno sulle rive del Santerno con qualche primavera in
più sul groppone e mi ritrovo, di sabato in sabato, a dipingere sul volto un
sorriso da ragazzo. Avevo un sogno nel cassetto e l’ho coronato: giocare in
serie A a futsal davanti alla mia gente di Romagna indossando la fascia da
capitano. Un privilegio impreziosito dalla possibilità di guardare gli spalti
gremiti ed incontrare gli occhi felici di mia moglie e dei miei due figli. Con
loro ho un enorme debito di riconoscenza per le ore sottratte alla quiete
domestica ed i movimentati week end su e giù per la penisola. La ciliegina
sulla torta sarebbe stata quella di tornare ad indossare la maglia Azzurra:
l’ho inseguita con tutte le mie forze ed i numeri dicono
che l’avrei perfino meritata…pazienza, sarà per la prossima volta. L’Imola
Calcio a 5 ha dimostrato al pianeta del pallone dal rimbalzo controllato che
tutto è possibile curando l’alchimia tra cuore e lavoro. Ascoltatelo sempre il
battito nel petto perché è il termometro più fedele di voi stessi, scandisce il
ritmo delle emozioni, quelle che non mentono mai. Quante volte l’ho sentito
durante la cavalcata promozione play off dalla serie A2 al paradiso o nei match
incredibili della passata stagione. I ringraziamenti sono tanti perché un triennio
di vittorie racchiude una folta schiera di protagonisti. Grazie ad Augusto ed
Andrea Gubellini che mi hanno permesso di gustare un’altra volta la palestra
Cavina da un’ottica privilegiata. Grazie al mio “Guru” Vanni Pedrini che ha
fatto di tutto per consentirmi di elargire in ogni categoria il mio contributo
alla squadra. Grazie al presidente Matteo Brunori per il feeling istantaneo instauratosi
a dispetto del poco tempo trascorso insieme. Grazie a tutti i miei compagni per
la stima, l’amicizia, la pazienza e la condivisione di un comune percorso.
Grazie ai dirigenti ed ai tifosi per quelle pacche sulle spalle che non
dimenticherò mai. Grazie alla stampa imolese per aver sempre tenuto alto il mio
nome, ci ho messo l’anima per meritare il vostro rispetto. L’ultima dedica è quella
più difficile perché parla di una maglia numero 10 rossoblù…grazie per tutte le
emozioni, sei parte del mio cuore.
Igor “The Wall” Vignoli
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