
Per Ludovica Luzi e Carmel
D'Ambrosio quella 2016/2017 non è stata una stagione come le altre. Alla fine
dei conti sono arrivate così tante soddisfazioni – di squadra e personali – da
perdere il conto. Lo Scudetto Juniores e la Nazionale U17 sono le due vette di
tale percorso. Un cammino così luminoso da convincere la Lazio ad aggregare
stabilmente entrambe in prima squadra nella prossima annata.
“Sono davvero molto
soddisfatta di quest'anno – racconta Luzi -. Penso di essere cresciuta
soprattutto grazie agli allenamenti fatti in prima squadra, che ti danno la
possibilità di un confronto con atlete di alto livello”. Già, perché se per
Luzi essere in pianta stabile in Serie A non sarà una novità, lo sarà eccome
per Carmel D'Ambrosio: “Ritrovarmi accanto a grandi campionesse sarà
sicuramente un grande stimolo: penso e spero di poter imparare molto da loro,
sia tecnicamente che mentalmente. Non sarà per niente facile, parto da questo
presupposto, ma il mio obiettivo è quello di 'rubare' il più possibile con gli
occhi e crescere moltissimo, avendo l'opportunità di confrontarmi con
giocatrici professioniste”.
Sarà un anno di prove generale per muovere passi veri nel Futsal dei grandi. Perché poi in Juniores è un dominio assoluto: “Dello scudetto con la Juniores sono molto contenta – prosegue Luzi -, soprattutto perché quest'anno ho potuto dare un contributo molto più grande rispetto a quello degli anni passati. Quindi, ha un sapore diverso”. Diverso lo è stato anche per D'Ambrosio, capitano di quella U18: “Vincere uno scudetto è sempre una cosa bellissima, però vincerlo con la fascia da capitano al braccio è diverso, è un'emozione più forte, poiché la responsabilità è più alta quando sei il punto di riferimento della squadra. Aver alzato quella coppa dimostra quanto la squadra sia stata unita e forte, non solo tatticamente, ma soprattutto mentalmente; ripagato tutto il sudore, tutti i sacrifici che sono stati fatti. È assolutamente un'emozione imparagonabile a nessun'altra cosa”.
Tuttavia, di emozioni che
lasciano il segno sia Luzi che D'Amrbosio ne hanno vissuta un'altra. A chiusura
della stagione, infatti, entrambe sono state scelte per far parte del gruppo
della Nazionale U17 che si è andata a giocare il primo storico torneo di
sviluppo UEFA a Campobasso. Vincendolo fra l'altro: “La vittoria del torneo è
stata una bellissima, ho fatto fatica a credere che fosse successo davvero –
commenta Luzi -, anche se personalmente so che avrei potuto fare di più”.
Italia sul petto, Italia nel cuore: “Averne fatto parte è stata ed è tutt'ora
una soddisfazione unica, abbiamo creato davvero un bel gruppo aiutandoci l'una
con l'altra e grazie a questo siamo riuscite ad avere un ottimo risultato –
rincara D'Ambrosio -. Indossare quella maglia, indossare quello stemma e quella
scritta 'Italia' dalla mattina alla sera, ti fa davvero capire quanto la
mentalità giusta deve essere la prima cosa che devi avere per onorarla al
meglio. No, qualche anno fa non avrei mai pensato tutto questo è un avvenimento
che arriva quando meno te lo aspetti”.
Davvero tutto molto bello,
due storie, quelle di Luzi e D'Ambrosio che ricordano da molto vicino quelle di
Tirelli e Barca. Stesso percorso, stesse emozioni, stessa maglia, stessa
passione. “Arianna è sempre stata il modello a cui mi sono ispirata e non
smetterò di farlo poiché ritengo che sia un gran portiere e la stimo molto
sotto tutti fattori – ammette Luzi -. Tra tre anni spero di poter raggiungere
quello che ha raggiunto lei quest'anno e di imparare tanto per crescere”.
Modelli, idoli, amicizie: “Cecilia è sicuramente un modello importante da
seguire: sono contenta e fortunata di potermi allenare tutti i giorni con lei,
perché è sempre pronta ad aiutarmi in caso di difficoltà – aggiunge D'Ambrosio
-. Con la sua forza e grinta è riuscita a ritagliarsi un meritatissimo spazio,
perciò prenderò sicuramente spunto da lei, avendo molta voglia di imparare e
crescere. Chissà, tra qualche anno riuscirò ad avere piccole ma grandi soddisfazioni
come le sue”.
S.S. Lazio C5 – Ufficio
stampa
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