E’
giunto ormai alla terza stagione sulla panchina rossoblu il tecnico Nicola
Masiello, fautore di due promozioni della sua squadra, partita dalla Serie C2 e
giunta nel campionato nazionale di Serie B. L’allenatore originario di Pisticci
ha portato la sua competenza, la sua esperienza e il suo entusiasmo nel
Bernalda Futsal, creando una macchina perfetta che, in poco tempo, ha saputo
conquistare gli animi e i cuori dell’ambiente bernaldese. Un percorso iniziato
nell’estate del 2014 e che oggi vede Masiello protagonista in un campionato
così importante come quello di Serie B.
Che
anno è stato per Mister Masiello?
E’
stato un anno ricco di soddisfazioni, ma anche di tanto duro lavoro. Lo è stato
per me, tanto quanto per tutte le persone che hanno vissuto e vivono questo
percorso al mio fianco. Il 2016 per l’ambiente Bernalda Futsal rappresenta un
ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà. Il primo progetto triennale del
nostro team è stato portato a termine con precisione chirurgica. Adesso ne è
appena iniziato un altro, ma è ancora allo stato embrionale.
Facendo
un passo indietro, come valuti il cammino che ha portato il Bernalda in Serie
B?
In
linea con il nostro DNA: alti e bassi, gioco godibile, tanta passione e alla
fine la nave che giunge al porto. Siamo arrivati in Serie B perché volevamo
arrivarci e ci resteremo perché vogliamo restarci. Siamo abituati a darci degli
imperativi, più che a porci degli obiettivi. Ovviamente per farlo tutto passa
dal lavoro. E qui c’è gente che lavora anche 24 ore al giorno per trasformare
in fatti le parole. Ricordo benissimo i primi incontri con il presidente
Alfredo Plati: in questi tre anni posso dire che abbiamo raggiunto tutti gli
obiettivi comuni che ci siamo posti, che non riguardano solo i risultati in
campo. L’abbiamo sognato assieme questo percorso, l’abbiamo immaginato con
un’idea comune e con tutte le persone che ci circondano, società, staff e
sostenitori, l’abbiamo realizzato.
Il
tuo ritorno in Serie B è stato frutto dei successi in campo e dalla tua scelta
di di rpartire dalle Serie D. Come hai vissuto questi anni e come hai ritrovato
la cadetteria?
Dal
primo giorno avevo preannunciato che per me era una sorta di rincorsa. Tornare
indietro per ritornare con maggiore forza, conoscenza ed esperienza nei campionati
nazionali. Guardandomi indietro non posso che essere soddisfatto e fiero di
questa scelta personale.
Come
reputi questa prima parte di stagione?
Difficile
tracciare dei bilanci a metà strada. Direi che la nota più bella arriva dal
numero dei giocatori locali che hanno esordito in Serie B: en quattordici: di
cui quattro nati nel 1998, due 95’ e due 94’ con minutaggi importanti. Per
quanto riguarda i risultati sul campo non posso dirmi pienamente soddisfatto,
ma al contempo, ripensando alle vicissitudini di questi primi mesi di
campionato, posso anche dirmi fiero della resilienza della squadra e ancor di
più della società. Società che sta continuando a crescere anche grazie
all’ingresso di Sanny Rasulo che è entrato in punta di piedi nella nostra realtà,
da vero gentiluomo, e sta creando grande entusiasmo nell’ambiente.
Un
giudizio sul mercato di riparazione e sulle prospettive del Bernalda?
Abbiamo
optato per una mini rivoluzione silenziosa in questo mercato di dicembre,
cercando di prendere giocatori non solo importanti da un punto di vista
tecnico, ma anche in termini di disponibilità dei giocatori. I nuovi acquisti
sono arrivati quando eravamo ultimi in classifica e quindi era importante
inserire in squadra degli uomini prima che degli atleti. Non posso che
ritenermi soddisfatto delle scelte e dal sacrificio economico effettuato dalla
società.
La
vera novità di questa stagione è la Futsal Academy, quali sono gli obiettivi di
questo progetto?
L’Academy
nasce dall’idea che se si vuol essere longevi in uno sport, i risultati
sportivi devono essere affiancati dalla crescita
del settore giovanile. Per questo ho accettato di essere coinvolto in prima
persona, assieme al tecnico Maurizio Barbieri che mi affianca in questa nuova
avventura. I primi risultati vanno oltre le nostre aspettative, ma l’obiettivo
primario è quello di creare giocatori di futsal prima di tutto. Riuscendoci
garantiremo una lunga vita al Bernalda Futsal. Mi piace l’idea che il giorno
che lascerò Bernalda non lascerò in dote solo una categoria, ma un movimento
sportivo completamente rivoluzionato e arricchito.
Cosa
ti aspetti dal 2017?
Post
muto. Spero possa essere il campo a parlare per me. Ancora una volta.
Andrea
Cignarale
Ufficio Stampa Rasulo Edilizia Bernalda Futsal
Ufficio Stampa Rasulo Edilizia Bernalda Futsal
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