MARCIO FORTE: “PER ME PESCARA È UNA GRANDE OPPORTUNITÀ, NON VEDO L’ORA DI INIZIARE ”



Marcio Forte, ex capitano degli Azzurri e figura carismatica del Futsal italiano, ricoprirà nel Pescara il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile e contemporaneamente fungerà da vice di Fulvio Colini, ricomponendo unasse collaborativo che qualche anno orsono ha contribuito non poco al raggiungimento dei grandi successi del Montesilvano. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente a Londrina per poter raccogliere le sue prime dichiarazioni da tecnico biancazzurra.


Marcio, benvenuto a Pescara!

Grazie, sono felicissimo di entrare a far parte della famiglia del Pescara e spero di poter ricambiare con il lavoro la fiducia che mi è stata data. 

Da quando è stata data ufficialità alla notizia del tuo ritorno in Italia sui social del Pescara si è assistito a un susseguirsi ininterrotto e senza precedenti di messaggi di felicitazioni. Sei lontano dall’Italia ormai da due anni ma la tua popolarità è rimasta intatta.

Ho ancora tantissimi amici a Montesilvano e un po’ in tutta Italia. Anche dopo il mio rientro in Brasile, ho mantenuto i contatti con loro e adesso non vedo l’ora di poterli riabbracciare quando ad agosto tornerò in Italia. Ho ricevuto in queste ore moltissime telefonate e tantissimi attestati di stima, sono commosso per l’affetto che mi è stato dimostrato e al più presto intendo ringraziare tutti personalmente.

Ci siamo lasciati nella primavera del 2014, che cosa è successo in questi due anni ?

Quando sono tornato in Brasile sono stato messo di fronte alla drammaticità di una notizia che ha sconvolto la mia vita e quella della mia famiglia. A mia madre, che da un paio d’anni combatteva la sua battaglia contro un cancro, i medici avevano diagnosticato solo pochi mesi di vita. Per me è stato un dolore fortissimo e, nonostante tutto, inatteso. Ho deciso quindi di restare in Brasile per sostenerla e soprattutto per lasciare a mio figlio un ricordo grande di lei. Fortunatamente mia madre per almeno un anno ha continuato a star bene, pur convivendo con la malattia, ed io ho avuto l’opportunità di giocare con una squadra brasiliana di A2 del campionato Paranaeense, il Combè di Londrina. Questo periodo è stato per me molto positivo, ho recuperato un po’ di tranquillità e soprattutto ho iniziato ad allenare bambini di una fascia d’età che andava dai 5 ai 12 anni.  Grazie a questa nuova esperienza ho capito di essere portato all’insegnamento, perché lavoravo bene con i ragazzi, riuscendo soprattutto ad appassionarli al futsal. Nel settembre del 2015, purtroppo, mia madre è venuta serenamente a mancare e anche se ormai ero preparato a questo esito inevitabile, il dolore è stato grande. Sono rimasto in Brasile per sistemare un po’ di cose ma il futsal è rimasto sempre al centro della mia vita. Ho scoperto che per me è impossibile allontanarmi da questo sport. Sono andato negli USA per imparare la lingua e giocare un torneo. Qui ho avuto una nuova opportunità per allenare i ragazzi in alcuni stages e ho ancor più rafforzato in me l’idea di allenare i giovani per avviarli a questa magnifica disciplina. Una volta tornato in Brasile sono stato contattato da Matteo Iannascoli che mi ha offerto l’occasione di un ritorno in Italia. Ho parlato naturalmente anche con Fulvio Colini, che mi ha consigliato al meglio, e ho preso la decisione di accettare la proposta del Pescara.

La tua esperienza di giocatore e il tuo carisma rappresentano delle credenziali uniche. Come pensi di poter trasferire questo patrimonio straordinariamente ricco nel lavoro che ti accingi ad iniziare ?

Fulvio mi conosce, conosce la mia serietà nel lavoro e la voglia che ho di imparare. Penso di avere le qualità per aiutare l’allenatore e trasmettere ai giovani la mia passione per questo gioco. Non sono mai stato un talento, un fenomeno, ma tutto quello che ho conquistato nel futsal l’ho raggiunto grazie al lavoro, ai sacrifici e all’impegno. Non mi manca né la voglia di lavorare né la fiducia in me stesso. Ritengo che quella che ho scelto, grazie al Pescara, sia la strada giusta. Il mio credo sarà improntato al’impegno, all’umiltà, e alla voglia di imparare, stando ben attento a non pestare i piedi a nessuno e a rispettare il lavoro degli altri. Cosa posso dare ? Semplice … attingendo alle tante esperienze maturate in un’intera carriera, posso aiutare il mister e posso contribuire alla crescita dei giovani. Di questo sono sicuro come sono certo di essere al posto giusto, perché entro a far  parte di una società ambiziosa quanto me e che per prima ha creduto nelle mie qualità. Di questo ringrazio Dio, la famiglia Iannascoli e Fulvio Colini. Sono felicissimo di far parte di una società dinamica e affamata di successi che sicuramente tornerà a lottare per il titolo italiano e per riconfermare i titoli conquistati nella passata stagione.

Accennando proprio a Fulvio Colini, si riproporrà, anche se in una forma diversa di relazione un binomio collaudato di successo. Cosa vi unisce ?

Sportivamente siamo due che non molliamo mai, due lottatori che vivono con intensità assoluta la gara. Entrambi non ci risparmiamo mai nel lavoro e viviamo tutta la nostra giornata per il futsal. Fuori dal campo ci unisce l’amicizia e una profonda stima reciproca. Quando ci siamo sentiti telefonicamente mi ha consigliato di non dare una risposta immediata alla proposta di Matteo ma di riflettere con calma e di far partecipe della decisione tutta la mia famiglia. Mi ha anche spronato a cogliere un’opportunità forse unica, dandomi fiducia nell’intraprendere questa nuova carriera. Così ho fatto, ne ho parlato con i miei e insieme abbiamo deciso di tornare in Italia, dove avrò l’orgoglio di essere affianco al migliore degli allenatori italiani. Come detto, penso di avere le qualità per aiutarlo e sostenerlo nel lavoro ma so che nulla è scontato e che niente si conquista senza fatica. Sono fiero della mia carriera di giocatore ma dovrò mettere da parte l’orgoglio e adattarmi alle nuove esigenze del mio compito. Dovrò soprattutto ascoltare più che parlare, imparare più che insegnare. Sono però sicuro di essere pronto e spero di essere all’altezza di un allenatore del calibro di Colini.

Allora arrivederci a Pescara!

Non è stata ancora fissata la data esatta del ritiro, credo però che sarò in Italia per fine agosto. Ci sarà il mondiale e partiremo per il ritiro senza i nazionali. Avrò modo di conoscere tutto lo staff ma so già che sarà facilissimo ambientarmi in una Società composta da gente impegnata a tempo pieno per sostenere e far crescere il nome del Pescara. Sono già carico e conto le ore che mi separano dall’inizio di questa nuova avventura. Buona estate a tutti e a presto!


AREA DELLA COMUNICAZIONE

UFFICIO STAMPA

MASSIMO RENELLA

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