Botta e
risposta con Maurizio Colella, nella passata stagione responsabile dell'area
tecnica dell'Isolotto. Con l'allenatore viola l'occasione è propizia per ripercorrere
brevemente la passata stagione ed analizzare quello che sarà l'imminente futuro
della squadra gigliata, allontanando definitivamente un chiacchiericcio inutile
e senza alcun fondamento sul futuro del sodalizio gigliato pronto, al
contrario, ad annunciare novità importanti a stretto giro di posta. Lo conferma
lo stesso Colella, che però non fa trapelare nulla sul nuovo Isolotto che
intanto continua a prendere forma.
Stagione da poco conclusa. Maurizio Colella, ci parla del
“suo” Isolotto Firenze? Che stagione è stata?
«Lunga e
difficile, ma sicuramente esaltante per i risultati ottenuti».
Qualcuno vocifera di un Isolotto che chiude i battenti.
«Le solite
voci messe in giro dai soliti noti, tutte chiacchiere da bar. Ufficialmente ci
siamo presi un periodo di riposo dopo per ricaricare le pile ma in realtà siamo
attivissimi per costruire la nuova stagione. Probabilmente con qualche
sorpresina».
Daniele D’Orto ha lasciato Firenze, come ripartirà
l’Isolotto ?
«Ognuno di
noi si traccia un percorso con scelte di vita che vanno sempre rispettate.
Daniele D'Orto va ringraziato perché ha contribuito ad una stagione
straordinaria con i risultati che conosciamo. Si poteva fare meglio? Sempre si
può far meglio, ma vincere la Coppa Italia e arrivare in finale scudetto
certifica una grandissima stagione che resterà nella storia dell’Isolotto
calcio a 5».
Quindi?
«Quindi
direi che si chiude un ciclo culminato con i risultati dell’ultima stagione.
Siamo pronti a ripartire con un gruppo nuovo per essere altamente competitivi e
ottenere risultati importanti».
Ci puoi dire qualcosa della nuova squadra?
«Ovviamente
no. Sarà una squadra rinnovata con elementi giovani di valore con cui costruire
un nuovo ciclo possibilmente vincente. Come detto sopra però probabilmente le maggiori
novità saranno altre».
Facciamo un passo indietro, parliamo della finale persa.
Quanto rammarico?
«Sicuramente
molto. C’era tutto per concludere la stagione con una vittoria e quindi una
doppietta storica: grande pubblico, inizio di partita favorevole. Poi le cose
sono andate diversamente, ma lo sport è pieno di queste situazioni».
Si può dire che nonostante la sconfitta, è stato comunque
un successo?
«Assolutamente
no, quando si perde non può essere un successo. Resta la grandissima
soddisfazione di aver organizzato un evento bellissimo, e credo anche
abbastanza raro, per il futsal femminile. Avere 1800 persone in gara 3 non è
cosa da poco ma soprattutto non è da poco avere tanto pubblico, perdere la
partita, e non avere nel successivo comunicato ufficiale un bollettino di
guerra con squalifiche e multe per intemperanze dei tifosi e dei dirigenti.
Forse ci ha aiutato la partita molto corretta e ben arbitrata o forse, mi si
conceda la battuta, siamo stati fortunati a non avere nel pubblico che ha assistito
alla partita le frange di violenti che si annidano tra i nostri tifosi. Quindi
per fortuna non abbiamo avuto problemi. Battute a parte, un grazie sincero,
sicuramente va al pubblico di Firenze che ha dato una grandissima dimostrazione
di sportività. Un grazie è doveroso anche per il Comune di Firenze, nella
persona dell’Assessore allo Sport Andrea Vannucci e per la Divisione calcio a
5, perché se tale evento è stato possibile è soprattutto grazie a loro. Ma
soprattutto un grazie gigantesco va a tutti i dirigenti dell’isolotto calcio a
5 ed a tutti coloro che ci hanno aiutato, per il lavoro svolto per preparare le
due finali».
Ultima domanda. Ti rivedremo in panchina?
«Mi sa che devo andare, buone ferie a tutti».
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